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Da mille a cinquemila: la guerra del sistema alle attività produttive

ROMA – Sembra essere divenuta una consuetudine la pubblicazione di bollette per l’energia elettrica rispetto ai costi dello scorso anno. Impressionante come una piccola attività ricettiva sia potuta passare da mille ai cinquemila euro attuali. Ed il tutto con azioni di risparmio, contenimento e nuova modulazione di aperture. “Trovare cinquemila euro per pagare una delle tante bollette è spesso molto complesso. I guadagni se ne vanno in bolletta e le attività restano aperte per quelli che gli va bene in parità, ma per molti altri si lavora in perdita.

Un incubo, una vera e propria ossessione soprattutto per le attività ricettive che sembrano essere finite in un mirino quello dell’annientamento iniziato con l’emergenza covid, chiusure, restrizioni, greenpass, contingentamenti e cavoli vari. “L’esperienza della ristorazione – spiega Daniele Berardini di V’Incanto Osteria Moderna di Carsoli  – è cambiata e noi cerchiamo ovviamente di rimodulare, di reinventarci come avvenne durante il lockdown con i servizi qualificati a domicilio e come per ogni altra eventualità. Ma ciò che sta accadendo è gravissimo, anche noi di fatto siamo in guerra, e combattiamo una battaglia diversa non al fronte ma ogni giorno per cercare di mantenere alto il livello, tutti gli standard di qualità e nel contempo il servizio. Ci spinge la passione, la tutela di quanto costruito con sacrifici e fatica ad andare avanti, ma non è semplice, anzi sta diventando impossibile poichè per attività di ristorazione ad esempio i costi di base sono quelli. Si deve illuminare, riscaldare, garantire un ambiente salubre sia che le sale siano piene sia che non lo siano e quindi in attesa di arrivo clienti. Questo ci pone di fronte ad una nuova emergenza sulla quale però si notano troppe spallucce a livello politico generale, probabilmente chi non vive il problema, nemmeno riesce ad interpretarlo, speriamo bene”.