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Castel San Pietro Romano, la scuola elementare cento anni fa: il racconto di Giuseppe Macchi

Castel San Pietro Romano – Quale modo migliore per invogliare i bimbi di Castel San Pietro Romano ad iscriversi alla scuola elementare Jacopone da Todi? Far parlare chi è già cresciuto e si è istruito lì, frequentando quelle aule e imparando dalle maestre ma anche dai compagni e dalla vita che sboccia giorno per giorno tra i banchi di scuola. Chi più dello scolaro Giuseppe Macchi, classe 1922?

La primaria Jacopone da Todi è un piccolo gioiello incastonato nel borgo più bello del Lazio. Mirabile l’idea delle maestre di intervistare un uomo oggi centenario, di mente lucidissima e di forte tempra, per raccontare ai bambini castellani com’è stata la sua scuola cento anni fa. Un’esperienza che lo ha arricchito, formato, educato e può dare ancora tanto alle generazioni future.

Una testimonianza incredibile quella di Giuseppe Macchi, che fa tornare indietro nel tempo e riesce a restituire la bellezza di un’infanzia felice, nonostante le difficoltà che a quel tempo certamente non mancavano. Cento anni fa non c’era quasi niente, si viveva con poco e si imparava in fretta a farselo bastare. La sua epoca scolastica era ancora quella di “penna e calamaio” per scrivere, non c’erano i riscaldamenti e i bambini dovevano portare da casa ognuno il proprio legnetto per accendere un focolaio che potesse scaldarli durante le ore di lezione. E i grembiuli, esistevano? “Ognuno andava per conto suo – racconta il signor Giuseppe – le ragazzette portavano il grembiulino, e noi andavamo vestiti come ci pareva”. Un’immagine nitida, che restituisce un forte senso di libertà, di vivacità, di gioia nel ricordare gli anni di scuola.

Gli occhi di Giuseppe brillano ancora nel ricordare la sua storia centenaria di scolaro tra i banchi della Jacopone da Todi. Nelle sue parole è evidente l’incanto e l’amore che la scuola ha generato e genera tuttora nelle menti, ma soprattutto nei cuori dei bimbi. Ci sono ricordi che restano vivi e nitidi, per sempre. E certamente i bei ricordi, soprattutto legati all’infanzia e alla scuola, sono un balsamo per l’anima e un elisir di lunga vita.