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Caso aree fabbricabili a Carsoli; nuova replica della minoranza: “moltissimi gli errori commessi”

La minoranza ritiene che l'amministrazione sia "barcollante e fuori controllo"

CARSOLI – Dal gruppo di minoranza “Unione Civica per Carsoli” riceviamo ed integralmente pubblichiamo:

“Dopo la figuraccia rimediata a seguito di quanto emerso sui valori eccessivi delle aree fabbricabili e dei numerosissimi errori di calcolo dell’IMU negli avvisi inviati ai contribuenti l’amministrazione annaspa e, come suo solito, tira fuori il veleno per attaccare immotivatamente il gruppo di minoranza che ha fatto esclusivamente il suo dovere istituzionale: tutelare i cittadini.

L’amministrazione ha dovuto ammettere che ci sono stati errori di calcolo e ha cercato mascherarli rivolgendosi alla minoranza con un linguaggio che non ci appartiene e certamente poco consono a chi ricopre un ruolo istituzionale.

L’amministrazione ha dovuto ammettere l’errore, del resto l’affermazione “gli uffici ci confermano che in alcune comunicazioni inviate si sono riscontrati degli errori formali” lascia poco spazio ad interpretazioni, l’errore c’è ma come al solito l’amministrazione usa il solito metodo di scaricare sugli uffici la responsabilità (“gli uffici ci informano”) oppure sulla società incaricata di fare gli accertamenti.

Non è forse dovere degli amministratori, pagati profumatamente dai cittadini, vigilare e controllare?

Non è stata forse l’amministrazione a nominare la società (…il nome della società è omissis...)?

Gli errori sono moltissimi e, soprattutto, non sono formali ma sostanziali in quanto incidono in maniera sostanziosa sugli importi accertati: è formale o sostanziale non aver applicato il 60% invece del 100% per le aree situate nelle frazioni? È formale o sostanziale aver considerato le aree ricadenti nel Capoluogo invece che nelle frazioni non applicando la riduzione prevista? E’ formale o sostanziale non aver applicato la riduzione del 40% nel periodo di salvaguardia (prima dell’approvazione definitiva dello strumento urbanistico) per le aree edificabili inserite “ex novo”? E’ formale o sostanziale aver rilevato un errore che avrebbe aperto la strada a molti contenziosi? E’ formale o sostanziale non aver informato la cittadinanza evitando che pagassero somme non dovute?

I rappresentanti degli uffici comunali e della società incaricata nelle riunioni programmate non potranno che confermare gli errori.

Alla luce di quanto emerso i cittadini cosa devono fare, riceveranno ulteriori avvisi?

Si brancola nel buio.

La domanda che il sindaco e gli amministratori dovrebbero farsi è: se la minoranza non avesse sollevato la problematica rilevando gli errori di calcolo ed i cittadini, pur lamentandosi, avessero provveduto al pagamento cosa sarebbe successo?

Chi ha già pagato cosa deve fare?

Ai cittadini occorrono risposte non polemiche nei confronti della minoranza.

Oltretutto l’amministrazione invece di spiegare per quale motivo è stato mandato un conteggio che si riferisce solo all’anno 2021 senza specificare che i proprietari dovranno corrispondere l’IMU anche per il 2019, il 2020 e 9 mesi del 2018 (considerando che l’adozione della variante al P.R.G. per le nuove aree decorre dal 14/04/2018) utilizza frasi sibilline come “comparare i valori economici applicati alle stesse nel corso degli anni a partire dall’anno 2018?

Se, invece di fare polemiche inutili, l’amministrazione avesse veramente voluto venire incontro ai cittadini avrebbe applicato i valori venali (di mercato) veri e reali e non fittizi o frutto di stime fatte spiegare precedentemente in periodi in cui le valutazioni dei terreni erano molto più elevate.

Invitiamo l’amministrazione a adottare il criterio previsto dall’art. 59 del DLgs n. 446/97 che dispone che i Comuni “possono determinare periodicamente e per zone omogenee i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili al fine della limitazione del potere di accertamento del comune qualora l’imposta sia stata versata sulla base di un valore non inferiore a quello predeterminato, secondo criteri improntati al perseguimento dello scopo di ridurre al massimo l’insorgenza del contenzioso”, procedendo, quindi, ad una revisione e riduzione degli stessi.

Assumere un atteggiamento diverso ed arroccarsi su posizioni improbabili significa che lo scopo dell’attuale amministrazione non è quello di considerare le legittime aspirazioni ed esigenze dei cittadini ma esclusivamente quello di fare cassa.

Infine, non è la prima volta che in seguito all’intervento della minoranza gli amministratori comunali sono costretti a cambiare rotta ed a correggere il tiro, forse hanno dimenticato lo svarione clamoroso al consiglio comunale dello scorso dicembre sulle tariffe TARI, quando i nostri amministratori, in seguito alle nostre osservazioni, dovettero intervenire in extremis ritardando di oltre un’ora l’inizio del Consiglio per emendare i loro errori, che anche in quel caso avrebbero comportato un aumento delle tariffe a carico dei cittadini.”