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Carsoli, grande emozione per le poesie di Ilaria Colangeli: le sue “Oniriche visioni” conquistano il pubblico

Carsoli – Davanti a un pubblico emozionato e molto partecipe si è svolta, nel pomeriggio di sabato 1 aprile, la presentazione della seconda raccolta poetica di Ilaria Colangeli. Con le sue “Oniriche visioni”  ha riscosso un successo clamoroso nella Sala consiliare del comune di Carsoli. Ad affiancare l’autrice in questo bellissimo appuntamento letterario c’erano la sindaca Velia Nazzarro, l’editore Armando Iadeluca (Il Cuscino Di Stelle) e la giornalista Elisabetta Zazza, moderatrice dell’evento.

«Sono molto orgogliosa di avere nel nostro territorio una poetessa come Ilaria Colangeli, un’autrice capace di regalare grandi emozioni», ha affermato la sindaca Velia Nazzarro che ha accolto l’evento con grande piacere ed entusiasmo. Anche Luca Colangeli, curatore dell’introduzione e fratello dell’autrice, ha sottolineato la straordinaria capacità di Ilaria di regalare emozioni autentiche e partecipare dei suoi stati d’animo più intimi e profondi. «Basta aprire il libro a una qualsiasi pagina per riscoprire tutto il suo mondo fatto di profumi, ricordi, musiche di un tempo lontano che riaffiorano nitide e piacevoli».

Anche Armando Iadeluca, editore de Il Cuscino di stelle (Associazione Artisti della Valle del Cavaliere), è intervenuto per omaggiare una poetessa la cui cifra artistica è evidente e sempre coinvolgente. A sorpresa, durante la presentazione, ha conferito all’autrice una “Menzione d’Onore” dell’Associazione per la poesia “Prenditi cura di me”, contenuta nella raccolta.

«“Oniriche visioni”, come possiamo intuire dal titolo del libro, ci immerge in un mondo visionario onirico e immaginifico, a volte quasi surreale ma sempre denso di concretezza e di vita – ha affermato la giornalista Elisabetta Zazza –  E anche qui, come in “Senso unico alterato”, il vero protagonista di ogni verso è sempre l’amore, raccontato nelle sue molteplici sfaccettature». Come ha sottolineato l’autrice stessa: «C’è un filo conduttore che attraversa tutto il libro, ed è il colore rosso: il colore della passione, che non significa soltanto passione amorosa, ma è intesa anche come sofferenza».

La presentazione è stata scandita dalla lettura di molte delle bellissime poesie di Ilaria, divorate una dopo l’altra e lette con grande intensità dalla poetessa che ne ha spiegato anche la matrice e il senso, lasciando il pubblico estasiato e colpito. Perché i versi di Ilaria arrivano dritti al cuore, sono un dialogo intimo e sincero in cui tutti possono riconoscersi. Tanti sono i temi che “Oniriche visioni” riesce a toccare, perché molteplici sono i sentimenti che racconta: è una poesia che si affida di volta in volta alle occasioni del vivere, al ritmo indefinito della quotidianità. Le occasioni sono spesso date da tormenti interiori, delusioni d’amore dove si soffre e ci si dice addio e con parole sublimi si dà voce al dolore, all’assenza, alla ricerca di un conforto, di una pace agognata. «È proprio questa la forza della poesia di Ilaria – ha spiegato la giornalista –: è un atto coraggioso, consapevole delle proprie fragilità e questo modo sincero di guardarsi dentro, di dare un nome alle cose è anche dono per gli altri, offerta di sé».

Nel corso della presentazione si è parlato di amore, di emozioni, di maternità, di spiritualità. Alcune parole che ricorrono con più frequenza nelle poesie di Ilaria Colangeli –  le quali sono spesso dei “notturni”, propri del mondo onirico, il luogo interiore che abita la notte –  sono “macerie”, “guarire”, “perdono”. Il suo è un paesaggio visionario animato da brandelli di sogni, ricordi, aspettative e speranze perdute, immagini distorte dove si cerca disperatamente una via di uscita, un rifugio, un approdo. Dalle macerie si alza improvviso un grido di aiuto, una protezione, e si chiede un perdono, si cerca la pace. «È una poesia che si fonde e si confonde con la preghiera: è il canto dell’anima», sottolinea la giornalista.

In ogni poesia di Ilaria, anche in quella che appare più buia, c’è sempre una luce che affiora: la speranza di una rinascita, di un risveglio come il sole che sorge a ogni alba. Per questo molti versi di Ilaria fanno venire in mente l’immagine mitologica dell’araba fenice che risorge dalle sue ceneri. Un simbolo bellissimo di rinascita, resurrezione e immortalità, che in senso più ampio è la capacità di risollevarsi dalle difficoltà: il messaggio poetico che Ilaria vuole trasmettere. La sua poesia è una forza dirompente che non si stanca mai, non si arrende mai.

Spesso il perdono di cui parla la poetessa di Carsoli coincide con la guarigione, perché non è una guarigione puramente corporea quella che si chiede, ma una guarigione dell’anima.  Molte poesie di “Oniriche visioni” sono vere e proprie preghiere: bellissime, dolorose, emozionanti. Se, come diceva Alda Merini, “il poeta è colui che è capace di magnificare il dolore”, allora la poesia di Ilaria adempie in pieno a questa missione, perché con i suoi versi coraggiosi, sinceri e appassionati, ci restituisce la vera cifra di una poesia capace di affrontare il dolore, sublimarlo e alleviarlo.

 

Foto di © Gelico_Luca Colangeli