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Alla casa del cinema di Roma i prodotti DECO del Lazio

Tivoli – Si è  svolta  alla “Casa del cinema” di Roma la presentazione del repertorio dei prodotti enogastronomici Deco (denominazione di origine comunale) di Anci Lazio: 70 tra sindaci e amministratori dei Comuni del Lazio i partecipanti all’evento. Un’occasione per conoscere le specificità enogastronomiche della regione e assaggiare alcuni dei prodotti proposti nel repertorio, che rappresentano produzioni tipiche e uniche del territorio laziale, spesso dimenticate e che, ora, sono finalmente riscoperte e rilanciate.

 

È così entrato nel vivo il progetto “Origine Comune”, ideato da Anci Lazio nel 2015 con lo scopo di valorizzare i prodotti alimentari del mondo rurale – inclusi nel repertorio – e farli uscire dall’ombra, ridando vita a un circuito di microeconomia locale di numerosi Comuni e borghi. Le produzioni specifiche del territorio possono essere per queste realtà una risorsa su cui riprogrammare lo sviluppo economico e, nello stesso tempo, far emergere la propria storia, le tradizioni, i saperi e tutelare la diversità e la qualità dei prodotti agroalimentari.

 

Sono 46 i Comuni che hanno risposto ai bandi pubblicati da Anci Lazio, candidando in tutto 48 prodotti. Tra questi c’è anche il pizzutello di Tivoli, presentato mercoledì dai tre produttori tiburtini Bruna Grossi, Franca Eletti e Alvaro Proietti. All’evento ha partecipato anche l’assessore comunale di Tivoli Gianni Innocenti (all’Urbanistica).

 

«Il Pizzutello di Tivoli entra finalmente di diritto tra i prodotti di origine comune Deco del Lazio. Questa denominazione regionale è importante poiché, finalmente, soltanto l’uva prodotta nel territorio del Comune di Tivoli, secondo il disciplinare contenuto nella delibera del Consiglio comunale 45/2020 approvata all’unanimità, potrà fregiarsi della denominazione “Pizzutello di Tivoli”», spiega Innocenti. «Un ringraziamento importante va ai pochi produttori, anziani e giovani, che con tenacia continuano faticosamente a coltivare le vigne di quell’ “uva corna” che fa parte della storia agricola tiburtina».