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Al teatro “La Fenice” di Arsoli torna in scena la compagnia Settimo Cielo

Arsoli – A grande richiesta torna al Teatro La Fenice di Arsoli lo spettacolo della Compagnia Settimo Cielo, vincitore del Bando Nuove Produzioni della Regiona Lazio: Giannino Stoppani in arte “Burrasca”, un viaggio rap,  comico e poetico nella mente di un bambino felice e coraggioso, adatto a tutte le età e a tutte le epoche!
L’appuntamento è per Sabato 4 Dicembre ore 21.00  presso il Teatro La Fenice di Arsoli
GIANNINO STOPPANI IN ARTE “BURRASCA”
Produzione Settimo Cielo
Scritto e diretto da Giacomo Sette
Con Gloria Sapio e Maurizio Repetto
Assistente alla regia Marika Ruta
Musiche Andrea Cauduro
Scene Marco Malerba
Luci Luca Pastore
Costumi Milena Corasaniti
Figurine Gloria Sapio
Video Simone Galli
Disegni Giacomo Sette
Direzione tecnica Luca Pastore
Organizzazione Federica Terribile
in collaborazione con ATCL Circuito
Multidisciplinare della Regione Lazio
In questo spettacolo si raccontano le vicende di Giannino Stoppani in Arte Burrasca, un bambino di
dieci anni nella Toscana di fine ‘800, ispirato in parte alla mitica figura di Gianburrasca.
Giannino è un bambino vivace, creativo, sensibile e intelligente: la sua vitalità e sincerità
smascherano spesso l’ipocrisia e l’arroganza che governano il mondo degli adulti. Questo lo rende
inviso al paese nel quale vive e alla sua stessa famiglia che lo “esilia” in un terribile collegio di
provincia.
Ma Giannino è mosso solo da buone intenzioni: vuole rendere la vita di tutti migliore, portando la
magia che vedono e vivono i bambini nel mondo dei grandi.
Quella di Giannino, però, è anche una storia di riscatto, di crescita e di formazione: conservando la
propria natura di bambino nonostante gli ostacoli e l’inevitabile maturazione, il nostro piccolo
monello approderà alla pubertà come un eroe guidando la rivoluzione dei bambini del collegio
Pierpaolo Pierpaoli contro i terribili direttori! Lo spettacolo è caratterizzato dall’uso sapiente e
spensierato di diversi linguaggi artistici. In scena, infatti, è presente un grande diario che si trasforma
nel teatro d’ombre che, attraverso l’uso di figurine ispirate alle caricature del Giornalino di
Gianburrasca, scandisce il racconto delle avventure del protagonista.
La narrazione e i dialoghi sono efficacemente mischiati a brani cantati per i quali si è scelto
principalmente il linguaggio del rap, in quanto il più vicino, per rime e ritmiche, alle filastrocche
dell’infanzia e il più universale per i ragazzi di tutte le ultime generazioni. Insieme al teatro d’ombre
e al rap, sono presenti musiche originali che rielaborano melodie d’epoca in chiave contemporanea
e clownerie.