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A Palestrina un maggio di poesia aperta

Palestrina – Un maggio ricco di iniziative per il Circolo Culturale Prenestino Roberto Simeoni di Palestrina. Mentre ha preso avvio il Festival del Libro Itinerante, organizzato dalla sezione giovani, responsabile Matteo Pellegrini, insieme a numerose associazioni giovanili del territorio, sabato 20 maggio presso il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, a partire dalle ore 16.00 con ingresso gratuito, si svolgerà “POESIA APERTA. LA POESIA INCONTRA FORTUNA”, un incontro di alcuni fra i più affermati poeti italiani con dei giovani poeti degli istituti scolastici Eliano Luzzatti e Livatino sotto lo sguardo beneaugurante della Dea Fortuna, nel Santuario a lei dedicato.

L’evento promosso dal Circolo Simeoni in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, delle Associazioni di Roma “Federazione Italiana Unitaria Scrittori”, “Premio Internazionale Pushkin”, “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia”, “Salotto Letterario Tevere” e il sostegno finanziario della Banca Centro Lazio, ha lo scopo di far incontrare l’arte della poesia con quella della musica e della pittura in un luogo carico di storia e cultura, proseguendo quella tradizione che vedeva i poeti declamare le loro opere oralmente accompagnandosi con la musica. I poeti guidati dal più illustre poeta contemporaneo, Elio Pecora, saranno accompagnati dalle musiche del Coro Polifonico Pierluigi da Palestrina, diretto dal Maestro Vinicio Lulli e dal  duo di violino, Chiara Febbi, e chitarra. Amir Lagadari, con brani tratti dalla musica polifonica, e qui non potrà non mancare Pierluigi da Palestrina, fino alle sonorità della musica moderna di Ennio Morricone. A fare da contorno le opere pittoriche di Luigi Proietti e Loredana Manciati.

E’ la prima volta che nei luoghi della Dea Fortuna poesia, musica e pittura si fondono per restituirci la bellezza del luogo, un Museo che merita di essere visitato per le pregevoli opere che contiene. Vorremmo che  l’evento diventasse un viaggio attraverso i luoghi dell’arte da osservare con gli occhi dei poeti, perché come scrive Giovanni Pascoli nel saggio “Il fanciullino”: il poeta “… è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l’ombra di fantasmi e il cielo di dei”. E nel nostro cielo  abbiamo la Dea Fortuna.

 

Roberto Papa

Resp. Culturale Circolo Simeoni