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Medici di famiglia si cambia; studi aperti per 16 ore al giorno e saranno esattori dei ticket

medico di famigliaRoma – Un cambiamento importante interesserà presto tutti gli studi dei medici di famiglia: l’assistenza dovrà infatti essere garantita per 16 ore al giorno e 7 giorni su 7. Quindi studi aperti dalle 8 alle 24, mentre nelle ore notturne entra in campo il 118. Ma soprattutto, a regime niente più file per pagare ticket e prenotare visite: si farà tutto direttamente nello studio medico.
Questa nuova organizzazione è prevista nell’Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale e nel documento integrativo che il Comitato di settore Regioni-Sanità ha approvato il 13 aprile e che il presidente del Comitato, Massimo Garavaglia , ha inviato al Presidente del
L’obiettivo è quello di evitare file estenuanti al pronto soccorso, per l’impossibilità di ricorrere al medico di fiducia per un fatto accaduto in una fascia orario in cui lo studio è chiuso. E a medio termine anche l’opportunità, come si è accennato, di pagare il ticket o prenotare una visita: operazioni che bypassando il Cup (Centro unico di prenotazione) si potranno fare rapidamente dallo studio del medico: meccanismo che potrebbe portare anche maggiore trasparenza nella gestione delle liste d’attesa.
La novità di maggior rilevo è però quella che assicura agli assistiti la disponibilità del medico per 16 ore al giorno e 7 giorni su 7. Una continuità assistenziale che dovrà essere garantita dalle 8 del mattino alla mezzanotte da medici di famiglia e guardia medica, oramai assimilati in un ruolo unico. Nelle ore notturne sarà invece attivo il 118. Una “’staffetta – ha spiegato il segretario del sindacato dei medici di medicina generale Fimmg, Giacomo Milillo – che consentirà di avere più medici disponibili nell’arco della giornata, andando a coprire anche fasce orarie come quelle delle 8 alle 10 del mattino o del primo pomeriggio, dalle 14 alle 16, oggi meno coperte. E che generano così intasamenti nei pronto soccorsi a discapito di chi ha una vera emergenza”,
A garantire la continuità delle cure saranno le Aft, Aggregazioni territoriali funzionali, non un luogo fisico, ma un nuovo modello organizzativo che consentirà comunque ai cittadini di trovare il medico per tutto l’arco della giornata. Terminato il turno del proprio medico di fiducia, ce ne sarà comunque un altro a disposizione, collegato a un data base che consentirà in qualsiasi momento di avere sottomano il profilo sanitario dell’assistito. I servizi di pediatria saranno invece garantiti dalle 8 alle 20 per cinque giorni la settimana. Il nuovo modello di assistenza di base dovrebbe inoltre favorire la nascita di nuovi maxi-ambulatori, con presenza di più medici, dove è possibile fare prime analisi cliniche, accertamenti diagnostici meno complessi e piccola chirurgia ambulatoriale. Anche se sotto sigle diverse (come Case della salute in Emilia e Toscana o Ucp nel Lazio) oggi nel paese si contano già otre 800 di queste strutture, “che dovrebbero ora diffondersi in tutto il territorio nazionale grazie alla nuova convenzione, sempre che arrivino poi le autorizzazioni regionali”, precisa Milillo secondo cui “aggiustamenti saranno necessari ma il giudizio è positivo. La nuova Convenzione rappresenta un segnale “positivo” anche secondo il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, purché, tuttavia, il tutto avvenga senza ulteriori costi per le famiglie.
“È un buon risultato perché riesce ad ottemperare alle esigenze da un lato delle Regioni di garantire servizi migliori rispettando le norme (la legge Balduzzi) che di fatto non era attuata. Si va a chiudere un percorso normativo che viene da lontano garantendo una continuità assistenziale che per il cittadino è utile e importante. Dall’altro lato si è tenuto conto delle esigenze degli operatori sia dei medici che dei pediatri. Secondo noi si è raggiunto un valido punto di equilibrio”. Così il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità Massimo Garavaglia commenta l’approvazione ieri dell’Atto d’indirizzo integrativo che servirà per la riapertura delle trattative per il rinnovo della convenzione dei medici di famiglia e dei pediatri. Ma non solo convenzioni. Sul tema dei contratti della dipendenza Garavaglia sottolinea invece come siamo “ora in attesa che il Mef ci dica quant’è l’entità delle risorse. Al momento ragioniamo su cifre (0,2% del monte salari) che non crediamo possano scaldare i cuori dei dipendenti. La partita è in mano al Governo, noi indipendentemente proseguiamo sulla parte normativa dove ci sono molti aspetti che vanno sistemati e riordinati”. Tempi ancora incerti per la partita delle rinnovo della convenzione delle farmacie. “Abbiamo riavviato i lavori per fare un aggiornamento delle vecchia convenzione. Siamo ai primi passi ma secondo me in  un tempo ragionevole è possibile riuscirci”. Soddisfazione è stata espressa anche dal Segretario Nazionale Ugl Medici dott. Filippo Fordellone, la cui linea strategica è mirata ad incrementare i servizi ai pazienti ed alla riqualificazione professionale dei medici. Ugl Medici è in intensa attività per quel che riguarda il piano delle riforme del sistema sanitario nazionale in collaborazione con il Ministro Lorenzin.